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Trento, 13 febbraio 2025
INTERVENTI A SOSTEGNO DEI MALATI DI FIBROMIALGIA
Interrogazione a risposta scritta
presentata da Lucia Coppola, consigliera provinciale/regionale di Alleanza Verdi e Sinistra

La fibromialgia o sindrome fibromialgica (SFM) è una forma generalizzata di reumatismo extra-articolare non infiammatorio, a eziologia incerta. La patologia può essere definita come una sindrome dolorosa cronica, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso accompagnato da una costellazione di sintomi estremamente eterogenei quali astenia, disturbi del sonno, calo dell’umore e difficoltà di concentrazione. Frequente anche la presenza di punti elettivi di dolorabilità definiti “tender points”. Questa condizione viene definita “sindrome” poiché lo stesso paziente può presentare segni e sintomi estremamente diversi e non necessariamente di attinenza muscolo-scheletrica. Il corteo di disturbi presenti portano spesso il malato a consultare numerosi specialisti ed eseguire varie indagini di laboratorio e strumentali prima che la diagnosi venga formulata.

La SFM è una patologia ostica da trattare. La sua espressione clinica variabile e il dolore cronico, che la caratterizza, rappresentano una esperienza complessa che determina conseguenze invalidanti non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e sociale. L’intervento terapeutico di un singolo operatore non può essere sufficiente a garantire una gestione ottimale del dolore cronico e degli altri sintomi. Un approccio interdisciplinare (con fisiatri, terapisti del dolore, neurologi, psicologi) sembra quindi rappresentare la strategia terapeutica con migliori possibilità di successo.

Se in Italia si stima che circa 2 milioni di persone soffrano di fibromialgia, in Trentino questa sindrome riguarda più di 11.000 persone, circa il 2% della popolazione.

Questa malattia non è ancora riconosciuta dal Ministero della Salute nei livelli essenziali di assistenza. In Trentino c’è una forma limitata di ticket, di cui beneficiano circa 1500 persone. Dal 2010 ai soggetti affetti da fibromialgia e da sclerosi sistemica è riconosciuta l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria. Ma le spese di supporto necessarie alla cura quali sedute da fisioterapisti, terapisti del dolore, agopuntura, massaggi, ginnastica, integratori, ecc. sono a carico del malato. La regione Lombardia ha avviato un percorso strutturato, includendo centri specializzati di primo, secondo e terzo livello, che offrono ai pazienti una guida e un supporto integrati. La Regione Liguria ha seguito l'esempio della Regione Sardegna e ha creato degli ambulatori specifici con accesso agevolato o gratuito alle terapie per i pazienti esentati.

Nei prossimi anni, le Terme del Comune di Levico potranno contare su una nuova fonte d’acqua. La Provincia ha infatti approvato il progetto per creare un deposito che permetterà di sfruttare la cosiddetta «Acqua debole» che sgorga a Vetriolo e che possiede un diversi effetti benefici, in particolare contro la fibromialgia. Un’intenzione fissata ancora prima del 2012 ma che, fino ad oggi, non ha potuto concretizzarsi.

Ciò premesso,

interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

– se ritenga opportuno avviare un ambulatorio dedicato alla fibromialgia, costruendo una rete di specialisti, con accesso agevolato o gratuito alle terapie per i pazienti esentati;

– se ritenga possa essere utile istituire un fondo annuale per un contributo destinato ai pazienti con diagnosi riconosciuta da un medico specialista reumatologo, esperienza già avviata dalla Regione Sardegna:

– quando si ritiene che possa divenire realtà la creazione del deposito che permetterà di sfruttare la cosiddetta “acqua debole”, utile per i malati di fibromialgia.

 

      Lucia Coppola

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